Lavoro sommerso, aumentata la maxi-sanzione
Sale al 30% la percentuale di maggiorazione già prevista nella misura del 20%

A partire dallo scorso 2 marzo è aumentata la maxi-sanzione che va a colpire e reprimere il lavoro sommerso, ovvero i casi di impiego effettivo di lavoratori subordinati senza preventiva comunicazione di assunzione da parte del datore di lavoro privato.
La novità è stata prevista dal cosiddetto “Decreto PNRR” che ha elevato al 30% la percentuale di maggiorazione già prevista nella misura del 20%. Pertanto, a partire dal 2 marzo 2024 la maxi-sanzione risulta così graduata:
- da 1.950 a 11.700 euro per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore sino a 30 giorni di effettivo lavoro (anziché i precedenti importi da 1.800 a 10.800 euro);
- da 3.900 a 23.400 euro per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore da 31 e sino a 60 giorni di effettivo lavoro (anziché i precedenti importi da 3.600 a 24.600 euro);
- da 7.800 a 46.800 euro per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore oltre 60 giorni di effettivo lavoro (anziché i precedenti importi da 7.200 a 43.200 euro).